Contesto e genesi del progetto
Dundori Gwakiongo è un piccolo centro rurale a 2750 m di altitudine, a circa 150 km dalla capitale Nairobi. L’attività principale è l'agricoltura, fonte di derrate alimentari per la città di Nakuru, il centro più vicino a 25 km. Non esistono industrie o infrastrutture al di là di piccoli spacci e artigiani.
La scuola St Cecilia, ubicata su un sedime della parrocchia locale, è nata nel 1995 come scuola informale per bambini di strada e di famiglie disagiate grazie all’impegno di don Diego, parroco di allora. Fortemente voluta dalla comunità locale, gradualmente si è espansa con mezzi di fortuna, fino ad allinearsi ai programmi del Ministero dell’educazione, accogliendo fino a 300 allievi.
Scuola primaria dalla 1a alla 8a classe, comprende anche una classe di pre-asilo (metodo Montessori), due classi di scuola materna, e un asilo nido; un terzo degli allievi che provengono da lontano, rimangono a dormire.
Con gli edifici in condizioni precarie e insalubri, i dormitori sovraffollati privi di finestre, e i servizi igienici inadeguati, la scuola non rispondeva più alle norme stabilite dal Governo e quindi a rischio di chiusura forzata. Dopo un sopralluogo sul posto, individuati i bisogni e le priorità della scuola, ABBA decide di impegnarsi e si inserisce nel contesto con un progetto di sviluppo mettendo a disposizione know how e sostegno finanziario.
Nel 2019 viene siglato l’accordo di partenariato con il Vescovo della Diocesi cui fa riferimento la scuola.
La realizzazione del progetto è stata suddivisa in 4 fasi, precedute dalla costruzione di un pozzo profondo per l’approvvigionamento dell’acqua potabile.
Il complesso scolastico comprende le aule scolastiche, i servizi igienici diversificati per ragazze e ragazzi e i bimbi più piccoli, due dormitori, la cucina e sala mensa, laboratori, aule per musica e informatica, la biblioteca e gli uffici. Costruzioni accessorie come una torre idrica, la lavanderia centralizzata, la fossa settica, un inceneritore, e alloggio per il personale.
La costruzione viene realizzata con materiali locali. Dove è possibile si recuperano materiali delle vecchie costruzioni. Nel rispetto dell’ambiente si mettono in atto le soluzioni possibili come l’impiego di pannelli solari, sistemi che consentono di risparmiare l’acqua nei bagni e il recupero dell’acqua piovana.
Il centro scolastico vuole essere un punto di riferimento e rappresentare un caposaldo per la comunità. Si amplia il concetto della scuola che diventa St Cecilia Community Learning Centre, aprendo la struttura alla comunità locale, ottimizzando l’utilizzo degli spazi durante le ferie scolastiche e creando così delle sinergie fra la scuola e la collettività. Tramite l’offerta di corsi e attività culturali, la popolazione desiderosa di progredire per affrontare le sfide di una società in evoluzione, potrà acquisire nuove conoscenze e competenze.
Il progetto Centro scolastico St Cecilia è cofinanziato da:
- FOSIT con il fondo federale della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC)
- Dal Cantone e Ail, dai comuni di Collina d’Oro, Losone, Lugano, Sorengo, e con la partecipazione di Acquarossa, Serravalle e Blenio
- E dalle Fondazioni Adiuvare, Symphasis, Margherita, Brunschwig, Del Don, Chiattone
Un passo dopo l’altro
2020
14 febbraio, cerimonia per la posa della prima pietra, presieduta dal vicario generale della Diocesi, alla presenza del governatore della Contea di Nyandarua h.e. Francis Kimemia, con alcuni ministri e numerosi ospiti, e ovviamente i ragazzi e le ragazze della scuola.
Tutta la comunità è presente e partecipa a preparare il terreno con gli scavi per le fondamenta.
Un mese dopo scoppia la pandemia Covid-19 con le conseguenze che tutti conosciamo.
Nonostante il lockdown il cantiere può rimanere aperto e i lavori possono proseguire garantendo la continuità del progetto e un salario a 50 lavoratori, quando altrove il lavoro, già precario a queste latitudini, è venuto a mancare. Paradossalmente, la chiusura delle scuole ha permesso, in stretta collaborazione con alcune scuole tecniche, l’assunzione di studenti che hanno avuto la possibilità di fare pratica sul cantiere. Anche altri studenti, approfittando della chiusura delle università, si sono aggiunti alla manodopera come volontari.
Sempre a causa della chiusura forzata della scuola lo staff è rimasto senza stipendio: a loro è stata offerta la possibilità di lavorare nel cantiere. Partecipare alla costruzione con pale e carriole ha sicuramente rafforzato il senso di appartenenza al progetto.
2021
Gennaio corrisponde all’inizio dell’anno scolastico. Dopo 9 mesi di lockdown, 15 nuove aule, spaziose, luminose e colorate accolgono i bambini e le bambine dall’asilo nido all’ottava classe.
Separatamente secondo la cultura locale, i servizi igienici costruiti con materiali innovativi, e il recupero dell’acqua piovana, e con un sistema di risparmio dell’acqua per lo sciacquone (flash-walve).
Nel frattempo iniziano i lavori per la costruzione del primo dormitorio. Ancora una volta la comunità è presente per i lavori di demolizione dei vecchi edifici e lo scavo per le fondamenta.
Anche il secondo dormitorio inizia a prendere forma, e contemporaneamente vengono realizzate anche altre opere come la torre idrica, un inceneritore e la fossa settica.
Approfittando della struttura della fossa settica, si costruisce una lavanderia centralizzata, e un alloggio per il personale che garantisce la presenza nel comparto.
2022
I due dormitori sono pronti per accogliere 200 fra ragazze e ragazzi che sono al settimo cielo. Sono rimasti a bocca aperta quando hanno visto che ci sono anche le docce…
Il 2022 è da segnare anche come Annus Horribilis per le pesanti conseguenze della pandemia e della guerra in Ucraina che si fanno sentire anche in Kenya, e hanno un forte impatto sui prezzi della benzina e delle materie prime.
Il progetto è entrato nella sua terza fase, con la costruzione della cucina e della sala mensa, che rispetto al momento della progettazione nel 2019, deve adeguarsi ai nuovi costi imposti dalla crisi mondiale, e affrontare le nuove sfide del momento.
Per il 2023 è prevista la costruzione della sala mensa che fungerà anche da sala multiuso non solo per la scuola, ma anche per incontri e eventi per la popolazione.